Addio all’indipendentista sardo morto in cella. Amnesty chiede che l’inchiesta dia risposte

lug 11, 2017 0 comments


Di Nicola Pinna

Lo sguardo fiero dell’irriducibile combattente in molti lo portano sul petto: stampato sulle magliette che hanno colorato di bianco il lungo corteo funebre. Poi ci sono le bandiere: quelle dei quattro mori, ovviamente, ma anche quelle dello stato sardo indipendente che Doddore Meloni aveva sognato e provato a realizzare. E poi, a sorpresa, ci sono persino quelle della repubblica di San Marco
Per l’ultimo saluto al più agguerrito indipendentista sardo, morto dopo un rigido sciopero della fame dietro le sbarre, sono arrivati persino dal Veneto. Per la Lega Nord c’è Mario Borghezio, che da sempre aveva sostenuto le battaglie del piccolo partito fondato da Doddore Meloni. Il suo funerale diventa una specie di festa triste dell’orgoglio sardo. La rabbia che qualcuno vorrebbe gridare è soffocata dalle lacrime. Almeno per oggi. Perché la battaglia legale per far chiarezza sul decesso di Meloni va avanti con molta determinazione. Il legale che aveva chiesto la scarcerazione e i domiciliari, dopo 50 giorni di sciopero della fame, ora pretende di accertare se sia stato violato qualcuno dei diritti dei detenuti, e chi sia eventualmente il responsabile.  

Doddore Meloni, fondatore della libera repubblica di Malu Entu, era finito in cella ad aprile per scontare due condanne per reati fiscali. Dal primo giorno aveva deciso di rifiutare il cibo e non ha mai cambiato idea. Dopo due mesi, le sue condizioni si sono aggravate ma il medico del carcere le ha sempre considerate compatibili con la detenzione e il magistrato di sorveglianza ha respinto la richiesta di domiciliari. Le denunce e le proteste di piazza non sono servite. E mercoledì scorso la situazione è precipitata. Il leader del movimento indipendentista è stato accompagnato d’urgenza in ospedale ma è stato stroncato da un arresto cardiaco. 

Il sospetto che la morte si potesse evitare ce l’ha anche la procura di Cagliari, che infatti ha aperto subito un’inchiesta. Il caso è già sul tavolo del ministro della Giustizia e alle tanti voci che chiedono «verità e giustizia» ora si aggiunge anche quella di Amnesty International: «Si chiariscano i punti interrogativi su questa dolorosa vicenda, in particolare la questione della compatibilità della detenzione di Meloni con l’età e con le condizioni di salute a seguito di un prolungato sciopero della fame». 

Nel suo paese, comunque, oggi è il giorno del dolore. E per rendere onore alle tante battaglie di Doddore Meloni anche il prete ha celebrato in sardo una parte della messa: «Oggi salutiamo un martire dell’indipendentismo». 

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